Designers’ Inquiry
2012-2013
Nel contesto di Cantiere per pratiche non-affermative
Designers’ Inquiry è un’indagine sul profilo sociale ed economico di chi oggi si definisce “designer”, intendendo con questa parola un ampio raggio di competenze spesso sovrapposte (grafica, prodotto, web, animazione, moda, illustrazione, architettura, ricerca, eccetera). Il progetto si è concretizzato nell’aprile 2012 attraverso un questionario anonimo, compilabile online, che in due mesi ha ricevuto 767* risposte. La report Designers’ Inquiry è il racconto dei dati e delle testimonianze raccolti in quella frazione di tempo.
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Come designer, come ci relazioniamo alla precarietà strutturale del vivere quotidiano, ai tagli alla cultura e al welfare, alla mancanza di forme di tutela e sostegno sul lavoro? Come reagiamo ad una formazione che plasma i soggetti creativi a misura di mercato? Quanto siamo consapevoli, come produttori di conoscenza e linguaggi, di essere un tassello essenziale dell’attuale sistema economico?
L’inchiesta Designers’ Inquiry prende forma da questi interrogativi, ma anche da una serie di difficoltà che, come progettisti, ci hanno portato a desiderare un cambiamento radicale per le nostre vite. Da qui il tentativo di creare uno strumento capace da un lato di fotografare le condizioni di vita e di lavoro dei designer in Italia, e dall’altro di dare il via ad un dialogo, ad un’autoriflessione sulla professione.
Influenzate dal modello della conricerca, le 78 domande elaborate nella Designers’ Inquiry hanno tentato di coinvolgere i partecipanti in una riflessione sulla propria condizione, aprendo così la strada, di fronte ad analoghe situazioni di conflitto e malessere, a possibili cooperazioni e lotte comuni. Un primo “passo collettivo” è stato fatto già nelle successive fasi dell’inchiesta: la valutazione dei dati e la loro elaborazione (concettuale, visiva e verbale) sono state sviluppate pubblicamente tramite workshop aperti a cui hanno partecipato diversi designer interessati al progetto. Obiettivo a lungo termine della Designers’ Inquiry è di continuare a produrre strumenti di analisi e soprattutto di azione condivisi, che mirano ad intervenire sullo stato presente delle cose.
Lancio dell’inchiesta in occasione del Salone del Mobile di Milano, aprile 2012
Workshop di elaborazione dei dati raccolti presso la FDV Residency, residenza per creativi alla Fabbrica del Vapore di Milano, luglio 2012
Workshop di visualizzazione dei dati raccolti con Gianluca Seta presso la FDV Residency, gennaio 2013
Lancio del report in occasione del Salone del Mobile di Milano, aprile 2013
* Per il momento abbiamo deciso di concentrarci sull’elaborazione e la pubblicazione dei dati raccolti da designer attivi in Italia. Le 303 risposte raccolte da designer operanti in altre zone del mondo provengono da una molteplicità di contesti sociali ed economici molto diversi fra loro, il che rende questi dati poco attendibili poiché troppo frammentati.